Un piano d'azione europeo per la lotta alla criminalità organizzata, alla corruzione e al riciclaggio di denaro.

17.09.2013 9:15

Un piano d'azione europeo per la lotta alla criminalità organizzata, alla corruzione e al riciclaggio di denaro.

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riciclaggio di denaro

La criminalità organizzata, la corruzione e il riciclaggio di denaro sono ormai fenomeni globali che richiedono una risposta della stessa portata. L'UE dovrà affrontare queste sfide con strumenti adeguati, basati sulle leggi più avanzate degli Stati membri.

Nel marzo 2012 è stata quindi istituita una commissione parlamentare speciale con l'obiettivo di studiare e analizzare le attività criminali, per poi elaborare un piano completo e strutturato per combatterle a livello europeo.

La commissione speciale sulla criminalità organizzata ha avuto un mandato limitato a un anno e mezzo e, come previsto dal suo mandato, ha prodotto una relazione intermedia, votata lo scorso giugno, e ora una relazione finale, sulle aree tematiche descritte più avanti.

Raccogliere competenze internazionali per analizzare la criminalità organizzata e sviluppare misure legislative

Durante il suo mandato, si sono tenute 15 audizioni e 24 incontri con i Commissari europei Cecilia Malmström, Algirdas Šemeta, Viviane Reding e Michel Barnier, insieme ad altri rappresentanti delle istituzioni e delle agenzie dell'UE, esperti internazionali di organizzazioni internazionali come le Nazioni Unite, la Banca Mondiale e il Consiglio d'Europa, autorità nazionali e polizia giudiziaria, nonché accademici e membri della società civile.

Inoltre, diverse delegazioni del Comitato si sono recate a Belgrado, Milano, Palermo, Roma, L'Aia e Washington, per ascoltare circa 150 autorità ed esperti coinvolti a vario titolo nelle misure di contrasto alle attività criminali, compresa la criminalità transnazionale. L'obiettivo principale era quello di verificare gli strumenti legislativi utilizzati efficacemente per combattere la criminalità organizzata a livello nazionale.

Il Comitato speciale sulla criminalità organizzata, la corruzione e il riciclaggio di denaro (Comitato CRIM) ha ora concluso il suo lavoro e ha adottato le sue raccomandazioni finali in commissione martedì 17 settembre.

Un piano d'azione europeo per il periodo 2014-2019

Salvatore Iacolino, eurodeputato italiano del gruppo PPE e vicepresidente della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni, è relatore permanente della commissione speciale sulla criminalità organizzata. È stato quindi responsabile della stesura delle raccomandazioni in un rapporto che mira a fungere da guida per lo sviluppo della legislazione nel campo della criminalità organizzata, sia a livello di UE che di Stati membri.

Nella sua relazione finale, Iacolino ha chiesto l'attuazione di un Piano d'azione europeo per il periodo 2014-2019 per sradicare la criminalità organizzata, la corruzione e il riciclaggio di denaro. La tabella di marcia comprende alcune priorità positive, quali:

  • definire gli atti criminali, compreso il coinvolgimento in organizzazioni di stampo mafioso e l'autoriciclaggio (quando l'autore del reato presupposto nasconde l'origine illecita dei proventi che ha ottenuto con il reato presupposto);
  • abolire il segreto bancario;
  • eliminare i paradisi fiscali;
  • promuovere il sequestro e la confisca dei beni dei criminali;
  • criminalizzare le frodi sportive;
  • introdurre sanzioni adeguate per la criminalità informatica;
  • sradicare la tratta di esseri umani e il lavoro forzato, soprattutto quando riguardano minori e donne;
  • introdurre una tassazione delle imprese a livello europeo che sia il più possibile uniforme, equa e omogenea;
  • rafforzare la lotta ai crimini ambientali e al traffico di droga;
  • garantire un rapido riconoscimento reciproco dei provvedimenti giudiziari;
  • istituire e avviare una Procura europea;
  • riconoscere il ruolo rilevante del giornalismo investigativo nell'individuazione di reati gravi.

Come combattere la criminalità organizzata

Tra le misure da adottare nella lotta alla criminalità organizzata, le relazioni intermedie e finali hanno evidenziato:

  • rendere la partecipazione a organizzazioni di tipo mafioso un reato in tutti gli Stati membri dell'UE;
  • armonizzare le legislazioni nazionali;
  • promuovere il sequestro e la confisca dei beni criminali e il loro riutilizzo a fini sociali nel rispetto del principio di sussidiarietà;
  • disposizioni che prevedano l'esclusione degli operatori economici condannati con sentenza definitiva per crimine organizzato, corruzione o riciclaggio di denaro dalle procedure di appalto pubblico in tutta l'Unione europea;
  • l'istituzione e l'avvio di una Procura europea, dotata delle necessarie risorse umane e finanziarie
  • il sostegno alle agenzie europee, come Europol ed Eurojust, nonché alle squadre investigative comuni (istituite per svolgere indagini penali in uno o più Stati membri nei settori del traffico di stupefacenti e di esseri umani e del terrorismo) e agli uffici per il recupero dei beni (autorità degli Stati membri responsabili del recupero dei proventi di reato).

Quali sono i prossimi passi? Attuazione di un quadro giuridico a livello europeo

Secondo Salvatore Iacolino, tutto il lavoro svolto dalla Commissione speciale sulla criminalità organizzata è solo un inizio e ha fornito l'opportunità di sollevare la questione a livello europeo.

Ora è necessario un quadro giuridico coerente a livello europeo, come ad esempio:

  • rafforzare i meccanismi di trasparenza nella pubblica amministrazione;
  • promuovere l'autoregolamentazione delle imprese nel campo della corruzione;
  • l'adozione di norme specifiche sull'acquisto di voti;
  • rafforzare la cooperazione con il sistema bancario, le agenzie europee e le organizzazioni internazionali.

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