Posizione del Gruppo PPE sulla libertà e il pluralismo dei media nell'era digitale

10.03.2016

Posizione del Gruppo PPE sulla libertà e il pluralismo dei media nell'era digitale

Pubblicazione picture

In qualsiasi democrazia, la libertà e il pluralismo dei media costituiscono gli unici strumenti per garantire l'impegno civile, l'informazione dei cittadini e il diritto fondamentale alla libertà d'espressione e di informazione. Il Gruppo PPE ribadisce il proprio impegno nei confronti delle disposizioni della Carta dei diritti fondamentali dell'UE e del trattato sull'Unione europea, che assicurano il rispetto di detti principi. Il Gruppo PPE ritiene che i mezzi d'informazione, online e offline, rappresentino la più importante fonte di informazione nonché un fattore essenziale per potenziare la democrazia europea incoraggiando l'opinione pubblica. La libertà di espressione riveste anch'essa un'importanza cruciale per la diversità culturale, in linea con la convenzione UNESCO.

Nell'Unione europea il settore dei media svolge un ruolo fondamentale in termini economici, sociali e culturali. L'Europa vanta una solida industria dei media, che genera crescita e posti di lavoro e svolge un ruolo importante nel trasmettere il modello di vita, la storia, la cultura e i valori dell'Europa in tutto il mondo. Il settore dei media di qualsiasi Stato membro deve misurarsi con minacce, sfide e opportunità di varia natura. Tuttavia, i recenti sviluppi politici collocano l'Unione europea al centro del dibattito sul rispetto, la protezione, il sostegno e la promozione del pluralismo e della libertà dei media in Europa.

Sfide affrontate dal settore dei media nell'era digitale

Impatto delle nuove tecnologie e di Internet sul pluralismo dei media

  • Le più recenti tecnologie favoriscono la nascita di nuove forme di mezzi d'informazione (meccanismi di diffusione e filtraggio quali i motori di ricerca su Internet), cambiando i modelli di consumo degli stessi (dalla navigazione su Internet alla ricezione di informazioni personalizzate direttamente nell'account di social media del cittadino), il modo in cui le persone si relazionano ai media (accesso mobile istantaneo) e abbinano  i diversi canali di comunicazione (TV, radio, Internet, stampa, blog e social media).
  • I benefici che le nuove tecnologie mediatiche hanno apportato al pluralismo e alla libertà dei media non dovrebbero essere pregiudicati: Internet ha ridotto drasticamente i costi di produzione e distribuzione e sono nate nuove forme di giornalismo e servizi di media. Nuovi attori stanno sperimentando modelli d'impresa innovativi. I consumatori possono scegliere tra una più ampia varietà di nuove fonti e anche la produzione di contenuti locali sta crescendo rapidamente grazie a Internet.
  • Inoltre, Internet crea opportunità e riduce gli ostacoli all'entrata per le nuove organizzazioni o gli individui operanti nel settore dei media.

Qualità, accesso e disponibilità delle informazioni

  • Se, da un lato, vi è un'abbondanza di lavori, fonti e opinioni disponibili, dall'altro la qualità del materiale è considerata inferiore rispetto all'epoca precedente: i cittadini ritengono che i contenuti provenienti da alcune fonti non tradizionali sui social media sia meno affidabile e controllato in modo meno rigoroso rispetto ai media tradizionali.
  • Il cambiamento dei modelli di finanziamento rappresenta una sfida considerevole per il giornalismo di qualità. La sostituzione di giornalisti qualificati con freelance meno onerosi figura tra le sfide che il giornalismo di qualità si trova ad affrontare oggi.
  • Un giornalismo credibile e responsabile è di importanza cruciale. I giornalisti hanno il dovere di verificare le informazioni fornite al pubblico; la libertà dei media non può essere compromessa da approssimazioni o informazioni tendenziose, unilaterali o non verificate che minano la fiducia dei cittadini nei mezzi di comunicazione indipendenti. Il confine tra giornalismo responsabile e social blogger/attori anonimi è divenuto vago. A tal riguardo, il Gruppo PPE evidenzia il ruolo della responsabilità editoriale, sia dei media tradizionali, sia di quelli nuovi.
  • Lo sviluppo dell'alfabetizzazione mediatica è essenziale per consentire alle persone di effettuare una valutazione critica e un'analisi delle informazioni fornite dai media. Con la crescente diffusione di diversi modelli di media, compresi i social media, i consumatori devono essere alfabetizzati fin da piccoli al loro utilizzo. Il Gruppo PPE invita la Commissione a intensificare i propri sforzi al riguardo.
  • Nel nuovo contesto digitale, è necessario agevolare l'accesso ai vari servizi online.
  • I giornalisti utilizzano sempre più frequentemente i dati, effettuando controlli incrociati, mediante il giornalismo di analisi, che mette in risalto il potenziale dei dati stessi per l'interesse pubblico; tuttavia, i dati devono rimanere un mezzo per raggiungere un fine e, pertanto, non esonerano i giornalisti dai propri obblighi in termini di qualità e verifica dell'impiego e nella necessaria analisi degli stessi.

Nuovi modelli d'impresa in un nuovo panorama mediatico

  • Le nuove tecnologie stanno trasformando i modelli d'impresa tradizionali del campo dei media e molte organizzazioni del settore si affannano per sopravvivere finanziariamente. La transizione fra i modelli d'impresa aventi strutture diverse non deve essere attuata a scapito del pluralismo e gli attori nuovi e tradizionali nel mondo dei media devono continuare a crescere e partecipare.
  • Su Internet la pubblicità è sempre più mirata e i suoi introiti sono sempre più alla portata di tutti, in particolare degli intermediari digitali, e ciò implica che i servizi di media devono fornire offerte nuove e innovative; occorrerebbe garantire la progressiva affermazione di nuove tecniche pubblicitarie competitive.
  • Le nuove abitudini dei consumatori, la concorrenza in crescita e le difficoltà di applicazione dei diritti di proprietà intellettuale (DPI) hanno reso più complicato il finanziamento dei mezzi d'informazione tramite le sole vendite.
  • Il Gruppo PPE riconosce che il settore dei media, tra cui gli editori o gli organismi di trasmissione radiotelevisivi, ha investito considerevolmente nello sviluppo di nuovi modelli d'impresa per fornire ai cittadini un'ampia gamma di notizie, pareri e informazioni, in formato sia cartaceo che digitale, comprese le offerte a pagamento, le nuove tecniche pubblicitarie e le interessanti offerte attraverso i siti web, gli smartphone e le applicazioni per tablet.

Misure e azioni per promuovere la libertà e il pluralismo dei media nell'era digitale

Garanzia dell’efficacia e della sostenibilità finanziaria: introiti pubblicitari, diritti di proprietà intellettuale (DPI) e IVA

  • Il Gruppo PPE teme fortemente che la crescita dei media tradizionali nel mercato digitale sia compromessa da aggregatori di notizie e motori di ricerca che promuovono le loro attività usando i contenuti dei titolari dei diritti, senza contribuire al loro sviluppo e senza garantire una giusta remunerazione agli autori. Il Gruppo PPE è favorevole a un chiarimento dello status giuridico, del ruolo e della responsabilità di tali piattaforme e fornitori di contenuti.
  • Il Gruppo PPE chiede una maggiore flessibilità nelle regole per la pubblicità, nel pieno rispetto della tutela dei consumatori e dei minori.
  • Il Gruppo PPE ritiene essenziale garantire un'applicazione efficace dei diritti di proprietà intellettuale, al fine di proteggere i contenuti online.
  • Il Gruppo PPE richiede un sistema dell'IVA a livello europeo per i giornali e le riviste, privo di una distinzione tra il formato digitale e cartaceo, assicurando al contempo che gli sviluppi tecnologici siano adeguatamente presi in considerazione.

Difesa della libertà e del pluralismo dei media tramite l'indipendenza della governance dei media

  • È essenziale salvaguardare le autorità indipendenti e garantire un controllo rigido e autonomo dei media audiovisivi contro l'indebita ingerenza dello Stato e della pubblicità. In particolare, lo Stato dovrebbe garantirne l'imparzialità. A tale riguardo, il Gruppo PPE sostiene appieno l'iniziativa del commissario Oettinger di elaborare norme comuni UE e ne chiede le rapida adozione.
  • Il Gruppo PPE accoglie con favore una revisione della direttiva sui servizi di media audiovisivi (Audiovisual Media Services Directive, AVMS) che tenga maggiormente conto dei cambiamenti tecnologici in un ambiente mediatico fluido e che comprenda tutti i servizi di media audio-video, a prescindere dal mezzo di diffusione.
  • Il Gruppo PPE evidenzia il ruolo insostituibile dei media di servizio pubblico (organism pubblici di trasmissione radiotelevisivi). Non essendo finanziati da fonti private, essi sono in grado di fornire al pubblico un servizio di informazione imparziale e di alta qualità. È indispensabile garantire e mantenere la loro indipendenza da interferenze politiche. Il Gruppo PPE ricorda che le autorità nazionali hanno il dovere di assicurare un equilibrio tra i media pubblici e privati, rispettare le condizioni necessarie per avere mezzi di comunicazione di alta qualità e garantire la piena indipendenza dei giornalisti e la protezione delle loro fonti.
  • Il Gruppo PPE evidenzia che il panorama mediatico è estremamente asimmetrico in alcuni Stati membri, il che arreca un grave svantaggio per il pubblico.
  • Il Gruppo PPE esorta alla cooperazione tra l'Unione europea e il Consiglio d'Europa in materia di libertà dei media e, in particolare, per il rafforzamento dell'Osservatorio europeo dell'audiovisivo.

Creazione di un mercato unico europeo dei servizi di media

  • Lo sviluppo di pubblicazioni online/digitali riguarda tutti i sottosettori dell'industria editoriale, come libri, giornali, riviste o addirittura banche dati, mentre l'interoperabilità, la portabilità e la disponibilità transfrontaliera devono essere potenziate per agevolarne la fruizione in Europa. Se tali problemi verranno risolti, la crescita transfrontaliera di start-up di servizi di media potrà arricchire l'ecosistema del settore e generare crescita e posti di lavoro.
  • La convergenza dei media implica che i diritti e gli obblighi dei servizi tradizionali debbano essere uniformati a quelli dei nuovi attori e tale aspetto deve essere pienamente integrato nella revisione della direttiva sui servizi di media audiovisivi.
  • Il Gruppo PPE richiede un insieme minimo di norme comuni UE che comprendano settori quali la pubblicità, la promozione di prodotti europei e la protezione dei minori.

Concentrazione dei media: promozione di una maggiore trasparenza nella proprietà dei media

  • Il Gruppo PPE mette in guardia contro un'eccessiva regolamentazione dei media, in quanto ciò si è rivelato controproducente e potrebbe comprometterne il pluralismo.
  • La proprietà dei media, tuttavia, deve essere trasparente e le autorità di regolamentazione nazionali sono tenute a monitorare in particolare questo aspetto, considerando il ruolo che essa svolge nel garantire il pluralismo dei media stessi.
  • Occorrerebbe prestare particolare attenzione alla trasparenza e alla posizione dominante delle piattaforme tecnologiche che controllano l'accesso degli utenti ai contenuti digitali. Il Gruppo PPE evidenzia l'importanza di disporre di una legislazione sulla concorrenza dell'Unione europea e sottolinea l'esigenza di garantire condizioni eque per le imprese, eliminando le strozzature esistenti.

Libertà di espressione e altri diritti fondamentali: raggiungere il giusto equilibrio

  • Incitamento all'odio: si osserva un preoccupante aumento in Internet di discorsi, quasi sempre anonimi, che fomentano l'odio, in particolare contro la libertà di stampa e la libertà di espressione, e che creano un senso di minaccia o spaventano, stigmatizzando le persone o i gruppi a cui si rivolgono. Questa tendenza preoccupante comporta difficoltà notevoli nel perseguimento di determinati reati, quali l'incitamento e l'istigazione al terrorismo, al razzismo o alla violenza, compreso il bullismo online. La cooperazione con le piattaforme online deve essere potenziata per contrastare questi discorsi improntati all'odio, senza tuttavia compromettere in alcun modo il diritto fondamentale alla libertà di espressione.
  • Presunzione d'innocenza: il giornalismo investigativo rappresenta uno strumento importante nella nostra società per fornire informazioni trasparenti e di qualità all'utente. Nel trattare un procedimento giudiziario, la correttezza e la completezza della ricerca e della pubblicazione sono ancora più importanti e non devono in alcun modo anticipare l'esito del procedimento. La presunzione d'innocenza è il diritto fondamentale dell'accusato, che ha anche bisogno di protezione dai media e dalle pubblicazioni in qualsiasi formato, in particolare su Internet.
  • Trolling online: la libertà di espressione online è affiancata anche da un nuovo tipo di guerra ibrida che assume la forma del trolling. È uno strumento pericoloso usato per manipolare l'opinione pubblica e che prevede la diffusione di informazioni false e offensive tramite commenti su Internet relativi ad argomenti particolarmente sensibili per il pubblico a cui si rivolgono e che, pertanto, possono generare un forte impatto negativo su un elevato numero di persone.
  • La libertà di parola e di espressione è un diritto fondamentale che non deve essere abusato per dissimulare tali pratiche.