Combattere le parole che incitano alla violenza

18.01.2024 9:27

Combattere le parole che incitano alla violenza

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"Il male inizia con una parola. Le tragedie di singole persone, ma anche i peggiori crimini contro l'umanità, iniziano con la disumanizzazione, le molestie e l'incitamento all'odio", sottolinea l'eurodeputata Magdalena Adamowicz, capo negoziatore del Gruppo PPE sul progetto di legge per criminalizzare i discorsi e i crimini di odio nell'Unione europea. Adamowicz parla in vista del voto odierno su questo tema al Parlamento europeo di Strasburgo.

I "crimini dell'UE" sono crimini di natura particolarmente grave con una dimensione transfrontaliera, come stabilito dal Trattato sul funzionamento dell'UE. Attualmente, i discorsi e i crimini d'odio sono trattati in modo diverso nei vari Paesi dell'UE, mentre le norme a livello europeo si limitano alla razza, al colore, alla religione, all'ascendenza o all'origine nazionale o etnica.

"Le parole che diffondono l'odio e incitano al crimine sono armi da guerra, ed è ora di trattarle come tali", aggiunge Adamowicz.

L'espressione di discorsi d'odio e la perpetrazione di crimini d'odio non sono solo un attacco alla dignità umana, ma erodono anche il tessuto della società e compromettono i principi fondamentali dell'unità. Attualmente, queste azioni sono intensificate dai movimenti estremisti e populisti e ulteriormente amplificate dai social media. Purtroppo sono mancati progressi significativi tra gli Stati membri dell'UE e non è stata raggiunta l'unanimità necessaria per approvare questa decisione.

"Esorto quindi gli Stati membri a sbloccare i negoziati e a includere i discorsi e i crimini d'odio nell'elenco dei crimini dell'UE", conclude Adamowicz.

Nota agli editori

Il Gruppo PPE è il più grande gruppo politico al Parlamento Europeo con 179 deputati provenienti da tutti gli Stati membri

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