Iacolino (Grande Sud/PPE): UE e Paesi terzi uniti nel contrasto a frode ed evasione fiscale.

11.04.2013 14:45

Iacolino (Grande Sud/PPE): UE e Paesi terzi uniti nel contrasto a frode ed evasione fiscale.

Avviso importante
Le opinioni espresse qui sono quelle della delegazione nazionale, che non riflettono sempre quelle del Gruppo nel suo insieme
Video picture

“Gli ultimi recenti fatti di cronaca legati allo scandalo planetario dei paradisi fiscali offshore hanno confermato come l’evasione fiscale, le fughe di capitali e il riciclaggio di denaro – spesso collegati alle attività illecite della criminalità organizzata - siano un fenomeno globale che sottrae ogni anno alle finanze degli Stati risorse e capitali destinati al benessere dei cittadini, ai servizi, alla crescita ed al lavoro, specialmente nei confronti dei giovani.  

Basti pensare che in Europa il fenomeno dell’evasione fiscale è stimato in oltre 1000 miliardi di euro l’anno (2 mila euro l’anno per ogni singolo cittadino) mentre le frodi sull’IVA ammontano a 107 miliardi annui.

Nel contesto di un’economia globalizzata e di fronte alle “debolezze” legislative di taluni Stati membri, l’Accordo di cooperazione fra cinque Stati dell’Unione Europea, fra cui l’Italia, rappresenta la scelta giusta per stanare i potenziali evasori e limitare la impenetrabile segretezza bancaria che caratterizza i “paradisi finanziari” rafforzando lo scambio automatico ed immediato di informazioni e la trasparenza”.

Lo afferma l’On. Salvatore Iacolino (PPE-Grande Sud), Relatore Permanente della Commissione Crim (criminalità organizzata, corruzione e riciclaggio) e componente della Commissione per il Commercio Internazionale.

“E’necessario – continua Iacolino - che l’Unione Europea si doti di un quadro normativo armonizzato  per contrastare con strumenti efficaci e sanzioni penali tali fenomeni consentendo la tracciabilità dei flussi finanziari e l’accesso alle informazioni, rafforzando la cooperazione tra Stati membri e la partecipazione responsabile delle banche, dei professionisti e degli intermediari finanziari. 

L’ulteriore salto di qualità deve essere rappresentato dalla previsione di una cooperazione giudiziaria e di polizia tra UE e Paesi terzi con accordi commerciali che stabiliscano specifiche responsabilità nello scambio di informazioni in capo a banche, professionisti ed intermediari finanziari sulle “ricchezze” trasferite e/o custodite.

“Risulta, infine, essenziale – conclude Iacolino – che la riscossione dei tributi sia affidata –  a cominciare dalla Sicilia - a persone competenti ed indipendenti in grado di rafforzare lo spirito di cooperazione e di fiducia del contribuente”.  

Altri contenuti collegati