Sospendere tutti gli account dei social media che giustificano la guerra di Putin

08.03.2022 9:19

Sospendere tutti gli account dei social media che giustificano la guerra di Putin

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fermare la disinformazione

"La Commissione europea deve presentare una strategia efficace per contrastare le minacce ibride legate alle interferenze straniere e per evitare che le infrastrutture critiche finiscano nelle mani di Paesi terzi. Abbiamo anche bisogno di norme UE veramente vincolanti per la responsabilità e la trasparenza delle piattaforme di social media", ha dichiarato Sandra Kalniete, eurodeputata, autrice di una relazione che conclude i lavori della Commissione speciale del Parlamento europeo sulle interferenze straniere nei processi democratici.

"Dopo quasi due anni di lavoro, presentiamo una relazione che fornisce la diagnosi delle vulnerabilità dell'UE e prescrive le medicine per rafforzarne la resilienza. Chiamiamo le cose con il loro nome. La Russia, la Cina e altri regimi autoritari hanno versato più di 300 milioni di dollari in 33 Paesi per interferire nei processi democratici. La macchina della propaganda di Putin non si è accesa solo il 24 febbraio. È già all'opera in Europa da decenni, nel tentativo di avvelenare e dividere le nostre società", ha sottolineato Kalniete.

"Oggi, mentre in Europa è in corso una guerra, le piattaforme online e le aziende tecnologiche devono finalmente adottare un approccio proattivo. Devono sospendere tutti gli account social impegnati a negare, glorificare e giustificare l'aggressione di Putin, i crimini di guerra e i crimini contro l'umanità. Le piattaforme online devono rafforzare i contenuti in lingua russa e ucraina per resistere alla pressione della disinformazione del governo russo. In breve, qualsiasi piattaforma tecnologica che dia spazio alla propaganda di Putin o si adegui alle sue richieste di censura è complice dell'aggressione di Putin", ha sottolineato Kalniete.

Il suo Rapporto è in discussione al Parlamento questa mattina e sarà votato mercoledì a mezzogiorno. Tra le altre cose, la relazione sottolinea l'invito all'UE ad aumentare considerevolmente il sostegno ai media di qualità e indipendenti e a promuovere l'alfabetizzazione mediatica.

"È assolutamente inaccettabile che alcune entità commerciali poco regolamentate possano vendere i dati dei cittadini europei agli stessi regimi autoritari che stanno cercando di dividerci. È in gioco la tenuta delle nostre società. Non dobbiamo permettere a nessun malintenzionato di sfruttare le nostre libertà. Pertanto, regole chiare, resilienza, consapevolezza e alfabetizzazione mediatica devono essere i nostri scudi protettivi", ha concluso Kalniete.

Nota agli editori

Il Gruppo PPE è il più grande gruppo politico al Parlamento Europeo con 177 deputati provenienti da tutti gli Stati membri

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