L'UE deve dichiarare le proprie emergenze sanitarie

Dichiarare le crisi sanitarie dell'Unione Europea, come le pandemie, come emergenze. Rendere obbligatori la pianificazione transfrontaliera, il coordinamento e la formazione del personale. Semplificare gli appalti congiunti e anticipare l'acquisto di prodotti medici. Garantire l'assistenza sanitaria continua per altre malattie come il cancro durante le emergenze. Queste e altre misure fanno parte di una serie di norme migliorate per consentire all'UE di reagire meglio alle minacce sanitarie transfrontaliere, adottate oggi dalla Commissione Ambiente del Parlamento europeo.

"Le frontiere non possono fermare un virus, ma possono ostacolare in modo significativo la lotta contro un virus. Una delle lezioni più importanti che la pandemia COVID-19 ci ha insegnato è che dobbiamo aumentare la nostra cooperazione transfrontaliera. Non deve mai più accadere che un ospedale di una piccola città non possa curare i suoi pazienti perché gli infermieri della regione vicina non sono autorizzati a lavorare oltre confine, o che un Paese manchi di maschere mentre un altro ne fa scorta. Questo pacchetto di leggi ci preparerà meglio per la prossima volta", ha dichiarato Esther de Lange, vicepresidente del Gruppo PPE responsabile per l'Economia e l'Ambiente e di questo dossier.

De Lange ha anche sottolineato che con il miglioramento delle norme, l'Europa ridurrà la sua dipendenza dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che ha tardato a dichiarare la pandemia di COVID-19 nel 2020. "Vogliamo essere in grado di dichiarare le nostre emergenze sanitarie, se necessario. Se l'Europa ha bisogno di agire, non dobbiamo ritardare le misure e aspettare l'OMS", ha concluso.