I paesi dell'UE hanno bisogno di regole sul debito efficaci e credibili

"Con l'attuale clausola generale di salvaguardia che scade il 31 dicembre, è importante fornire rapidamente chiarezza sulle nostre nuove regole fiscali. Sono lieta che il Parlamento europeo si stia assumendo le proprie responsabilità. Abbiamo trovato un buon equilibrio tra la riduzione dell'eccessivo debito pubblico e la creazione di uno spazio per gli investimenti necessari", ha dichiarato l'eurodeputata Esther de Lange, negoziatrice principale della riforma del Patto di stabilità e crescita, che la Commissione Affari economici e monetari del Parlamento voterà oggi.

La riforma rimodellerà le regole fiscali europee, che sono alla base di un'economia sana e dell'Unione monetaria europea.

"Il gruppo del PPE ha spinto per un quadro di governance economica credibile, basato su regole solide, sul rispetto e sull'applicazione delle norme. La nuova governance economica sarà più specifica per ogni Paese, ma all'interno di un quadro europeo. Ad esempio, siamo riusciti a definire una cifra concreta per la riduzione annuale del debito, pari all'1% del PIL, per gli Stati membri con un debito elevato. Abbiamo anche aggiunto una cifra concreta sul massimo che gli Stati membri possono deviare dal loro percorso di spesa netta. Questo tipo di salvaguardie concrete aiutano a garantire la sostenibilità del debito e un approccio comune dell'UE, pur tenendo conto delle diverse posizioni di partenza degli Stati membri", ha spiegato De Lange.

"La proposta del Parlamento prevede anche uno spazio per i necessari investimenti strategici, sia perché è anticiclica* in generale, sia perché presta particolare attenzione a questi investimenti in parti specifiche della relazione. Tuttavia, questo spazio è previsto nel rispetto dell'obiettivo generale della sostenibilità del debito. Finanze sane e livelli di debito sostenibili restano fondamentali, soprattutto alla luce del recente aumento dei costi di indebitamento pubblico", ha concluso.

*Le politiche anticicliche raffreddano l'economia nelle fasi di crescita e la stimolano in quelle di contrazione.