L'Europa ha bisogno del Patto per la migrazione, non di soluzioni ad hoc

"È urgente mettere in atto politiche europee di asilo e migrazione ben funzionanti, che riprendano il controllo delle frontiere esterne, prevedano procedure rapide ed eque per distinguere rapidamente tra rifugiati e migranti economici, aumentino la cooperazione con i Paesi terzi e garantiscano il rimpatrio efficiente di coloro ai quali non è stato concesso il soggiorno nell'UE. Ciò significa finalizzare al più presto il Patto sulla migrazione. Le leggi, e non le soluzioni ad hoc, garantiranno politiche di asilo e migrazione sostenibili e affidabili, in grado di bilanciare la solidarietà e l'equa ripartizione delle responsabilità", ha dichiarato Tomas Tobé, eurodeputato e capo negoziatore del Parlamento europeo per il regolamento sulla gestione dell'asilo e della migrazione.

I suoi commenti giungono mentre i ministri degli Interni si riuniscono a Lussemburgo per discutere lo stato di avanzamento del Patto sulla migrazione, dove oggi sono stati compiuti alcuni progressi.

"Il Parlamento europeo si è impegnato a rispettare un calendario ambizioso e sarà pronto ad avviare i negoziati di trilogo su tutti i dossier entro dicembre 2022. Chiediamo agli Stati membri di condividere questa ambizione per concludere i negoziati sull'intero Patto per la migrazione il prima possibile. A tal fine è necessario che lo stallo politico in seno al Consiglio venga superato", ha proseguito Tobé.

"La nostra risposta unita e solidale ai rifugiati ucraini, così come l'adozione dell'Agenzia europea per l'asilo e la revisione della Carta blu, dimostrano che l'Europa è in grado di trovare un accordo nel campo dell'asilo e della migrazione. Questo deve tradursi anche in azioni concrete sul Patto per la migrazione. Una riforma del Sistema europeo comune di asilo è necessaria e attesa da tempo", ha concluso.