Innovare l'Europa! Poniamo le persone al centro dell'innovazione

18.04.2018

Innovare l'Europa! Poniamo le persone al centro dell'innovazione

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L'Europa ha bisogno di un nuovo slancio

Mentre negli anni Ottanta e Novanta sono stati soprattutto gli sviluppi culturali e politici a cambiare il mondo, il motore dei grandi sviluppi sociali, politici ed economici di oggi sono le innovazioni tecnologiche. Se guardiamo ai progressi tecnologici compiuti negli Stati Uniti, in Asia e in alcune zone del Medio Oriente, è evidente che l'Europa deve accelerare, recuperare terreno e rinnovare le proprie ambizioni per dare forma al mondo digitale, perché saranno le politiche in materia di innovazione a determinare la nostra capacità di mantenere lo stile di vita europeo in futuro.

L'Europa detiene un vantaggio decisivo nell'innovazione

Grazie ai nostri valori, l'Europa cavalcherà la nuova ondata di innovazione. La nostra stabilità politica e la nostra economia sociale di mercato sono risorse preziose che ci offrono un vantaggio competitivo eccezionale per essere in prima linea nella prossima fase della trasformazione digitale. In questo momento il nostro continente ha l'opportunità irripetibile di dare forma alla prossima ondata della rivoluzione digitale: nei prossimi anni le nuove tecnologie trasformeranno radicalmente i settori tradizionali ed entreranno a far parte della vita quotidiana di tutti, al di là delle semplici abitudini di comunicazione. La prossima ondata digitale non riguarderà solo le competenze informatiche e i nuovi modelli aziendali. Il suo successo dipenderà dalla nostra capacità di capire come integrare l'innovazione nella vita di tutti i giorni. L'Europa può rispondere a tale sfida meglio di chiunque altro, perché il nostro stile di vita europeo fa la differenza, con i suoi valori, l'economica sociale di mercato, le abilità creative e la stabilità politica, le industrie, le capacità di ricerca, i sistemi di istruzione e il potere dei consumatori.

Lo stile di vita europeo plasmerà l'era digitale

L'innovazione è sempre stata una componente fondamentale del DNA europeo. Ciò di cui abbiamo bisogno è che gli europei tornino a sognare un'Europa alla guida dell'innovazione a livello mondiale. La prosperità futura delle nostre società europee e della nostra sicurezza sociale dipende in larga misura dall'innovazione.

L'Europa deve recuperare il proprio desiderio di innovazione; abbiamo milioni di start-up, PMI, industrie, giovani imprenditori, ricercatori e studenti pronti a fare la propria parte, dobbiamo solo creare le condizioni e gli incentivi giusti per farli crescere e rimanere in Europa.

L'Europa può creare il giusto contesto di innovazione, un contesto guidato dai nostri valori e non governato dai giganti della tecnologia o da poteri autoritari, perché l'approccio europeo trova la propria espressione nell'equilibrio. E poiché l'approccio europeo si basa anche sull'equità, dobbiamo colmare il divario che separa le regioni più avanzate da quelle in fase di recupero.

L'Europa dà ascolto e risponde ai timori e alle preoccupazioni dei cittadini: l'innovazione non riguarda solo le imprese. La politica ha la responsabilità di realizzare le giuste condizioni per consentire alle società di abbracciare l'innovazione, ma deve anche prevedere e controbilanciare l'impatto di quest'ultima sui cittadini e sulle società.

Dobbiamo creare un'Unione dell'innovazione a livello europeo che (1) migliori la vita quotidiana dei cittadini, (2) prepari i cittadini, le industrie e le università alla nuova ondata digitale, (3) garantisca che tutti abbiano accesso a opportunità digitali al proprio servizio, (4) sia beneficiaria di finanziamenti ambiziosi.

(1) Noi crediamo che l'innovazione possa migliorare la vita quotidiana dei nostri cittadini

  • Per stimolare l'innovazione occorre riguadagnare la fiducia dei cittadini in un ciberspazio sicuro:
    • creando nuovi centri di ricerca sulla cibersicurezza dell'UE;
    • garantendo l'aggiornamento costante di norme rigorose volte a garantire la sicurezza delle infrastrutture critiche (centrali elettriche, impianti idrici) mediante la revisione della direttiva in materia di sicurezza delle reti e dell'informazione (SRI);
    • creando un servizio informatico dell'UE per dimostrare che siamo in grado di difenderci facendo affidamento sulle nostre competenze.
  • Stimolare l'innovazione significa dare nuovo slancio ai settori trainanti al fine di costruire un'economia basata sui dati e creare il prossimo "airbus":
    • in materia di salute (per es. progetti per la cura dei tumori/dell'Alzheimer) – portare a compimento l'iniziativa sull'intelligenza artificiale e l'apprendimento automatico (nuovi "laboratori" dell'UE), nonché fornire assistenza sanitaria personalizzata mediante applicazioni basate sui grandi dati, con le dovute tutele in materia di sicurezza dei dati;
    • in materia di mobilità sistemi di trasporto intelligenti cooperativi (C-ITS) con strade intelligenti e intermodalità e connettività migliorate, guida autonoma e semiautonoma, nonché un maggior numero di veicoli elettrici e di altre alternative a basse emissioni quali le celle a combustibile;
    • in materia di abitazioni – architettura digitale per ridurre i costi di costruzione, abitazioni connesse per risparmiare energia e pianificazione urbana per gestire il traffico e prevedere lo sviluppo dei quartieri, promuovendo il concetto di città e piccoli comuni intelligenti;
    • in materia di strategia spaziale – allarmi rapidi in caso di calamità naturali, mappatura via satellite delle siccità globali, della qualità del suolo e del cambiamento della destinazione dei terreni, operazioni di salvataggio, mappatura degli incendi, navigazione dei veicoli, controlli alle frontiere e comunicazione;
    • in materia di energia – impiego di tecnologie energetiche pulite per conseguire gli obbiettivi relativi al clima e all'energia, ad esempio di biogas ecocompatibili innovativi prodotti mediante il trattamento del letame.
  • Stimolare l'innovazione significa altresì rivitalizzare i settori chiave per la qualità della vita:
    • in materia di produzione agricola: utilizzo della robotica e delle tecnologie di precisione e di mappatura per limitare l'uso di pesticidi, impiego di grandi dati per monitorare e individuare le malattie degli animali, l'uso di fertilizzanti e le carenze delle piante, diffusione dell'accesso a Internet a banda larga nelle aree rurali, trattamento innovativo del letame per produrre concentrati di minerali di alta qualità come alternativa sostenibile ai fertilizzanti minerali;
    • in materia di condizioni di lavoro migliori: telelavoro, mobilità professionale;
    • in materia di accesso intelligente ai servizi direttamente da casa propria: telemedicina, servizi sanitari in rete;
    • in materia di opportunità migliori per i cittadini con disabilità, in modo che possano accedere al mercato del lavoro e partecipare alla società.
  • Stimolare l'innovazione significa salvaguardare più efficacemente la diversità culturale e l'identità creativa europee:
    • incoraggiare lo sviluppo di un "Netflix" europeo;
    • creare una biblioteca digitale europea;
    • investire in industrie culturali e creative (CCI) in Europa e sbloccare il potenziale inesplorato della digitalizzazione delle CCI.

(2) Vogliamo preparare l'Europa alla prossima ondata di innovazione

  • Definire il quadro adeguato – poiché siamo un mercato di 500 milioni di consumatori, possiamo imporre le nostre regole, i nostri valori e i nostri standard:
    • rafforzare il mercato unico digitale per porre fine alla frammentazione e creare il mercato di più vasta scala;
    • una piattaforma europea di dati aperti e un flusso di dati libero e senza limiti in tutta Europa per le grandi società e le start-up;
    • una piattaforma europea aperta per la scienza e i dati;
    • riservatezza e sicurezza dei dati per instaurare un clima di fiducia nell'ecosistema digitale;
    • forte impulso alla digitalizzazione delle PMI;
    • migliorare l'accesso ai mercati finanziari per gli investimenti intelligenti;
    • agevolare la transizione dal laboratorio al mercato – troppo spesso si sviluppano innovazioni che non possono essere vendute;
    • promuovere i premi Capitale europea dell'innovazione e Donne europee innovatrici;
    • promuovere i premi StartUp Europe Awards per l'innovazione.
  • Per mantenere la coesione dell'UE è fondamentale garantire l'accesso alla tecnologia e fornire le giuste infrastrutture:
    • l'Europa deve cogliere le opportunità offerte dall'"internet delle cose", dai grandi dati, dalle blockchain ("catene di blocchi") e dall'applicazione dei software;
    • rinnovare e rafforzare l'iniziativa Orizzonte 2020 mediante norme nuove e sulla base del valore delle idee al fine di creare un processo semplice ed equo;
    • gli Stati membri devono conseguire l'obiettivo di destinare il 3 % del PIL alla ricerca e all'innovazione;
    • in materia di politica di coesione per il periodo successivo al 2020, la metodologia della specializzazione intelligente dovrebbe diventare il modello predefinito;
    • un piano d'investimento 4.0 (come seguito da dare al piano Juncker);
    • sviluppare e fornire l'accesso alle tecnologie del linguaggio umano per consentire la creazione di un mercato unico digitale multilingue;
    • WiFi4EU, reti a banda larga ad alta velocità, individuazione dello spettro, sviluppo della tecnologia quantistica e 5G;
    • supercomputer e infrastrutture elettroniche in ogni regione (per es. estrazione di dati);
    • istituire una rete europea per le start-up – "Erasmus 4.0";
    • incoraggiare la continuazione e una più ampia diffusione della specializzazione intelligente (per es. l'iniziativa Vanguard) per le regioni e portare avanti l'iniziativa Città intelligenti.
  • Abbinare le competenze alle opportunità corrispondenti – attirare il rientro dei nostri TALENTI:
    • apprendimento e alfabetizzazione digitali dall'infanzia e fino all'università, compresa anche qualsiasi formazione professionale;
    • istituzione di "campi estivi digitali" patrocinati dalle imprese;
    • Università europea dell'innovazione; rafforzare le reti di giovani innovatori e imprenditori, ad esempio mediante le comunità della conoscenza e dell'innovazione dell'Istituto europeo di innovazione e tecnologia;
    • coordinamento di programmi congiunti per i master e la ricerca post-dottorale, Erasmus digitale post-laurea;
    • gruppo di riflessione su Internet ("IUE 4.0");
    • Accademia europea della conoscenza e dell'innovazione – piattaforme di ricerca sulle competenze digitali;
    • incoraggiare la promozione di iniziative scientifiche da parte dei cittadini;
    • integrare la tecnologia nella formazione dei giovani agricoltori per dare ulteriore slancio all'innovazione.
  • Creare un'economia sociale di mercato digitale:
    • l'innovazione offre altresì nuove opportunità lavorative – dobbiamo incoraggiare lo sviluppo di nuovi modelli aziendali che creino nuovi posti di lavoro nell'economia digitale preservando al contempo le norme sociali;
    • accordi di commercio equo e solidale per proteggere i nostri lavoratori dal dumping sleale;
    • formazione professionale permanente per adattare meglio le competenze degli individui agli sviluppi del mercato del lavoro;
    • sviluppare nuovi modelli in materia di condizioni lavorative che migliorino l'equilibrio tra vita privata e vita professionale nell'era digitale;
    • un nuovo quadro per le piattaforme digitali che garantisca che le pratiche commerciali sleali vietate nel mondo analogico siano altresì proibite nell'era digitale.

(3) Vogliamo che ogni cittadino faccia parte dell'Unione dell'innovazione

  • Democrazia digitale partecipativa (consultazioni, partecipazione ai processi decisionali, ecc.).
  • Votazione digitale per le elezioni europee (fase di sperimentazione nel 2019).
  • Amministrazione "senza carta" (sul modello estone).
  • Ridurre la burocrazia del 30 % semplificando le procedure ed eliminando le disposizioni che possono essere sostituite da una simulazione virtuale.
  • Comunicare il valore aggiunto dei progetti dell'UE (per es. "Let the Stars Shine").

(4) Vogliamo che le nostre ambizioni trovino riscontro negli impegni finanziari

  • L'innovazione deve essere una delle nostre massime priorità nel prossimo QFP (dopo il 2020), nonché un elemento fondamentale della sua valutazione intermedia, ivi compresi i risultati del 9° programma quadro (FP9) e i prossimi fondi SIE:
    • 120 miliardi di EUR dovrebbero essere destinati alla ricerca e all'innovazione nel quadro del FP9, accompagnati da 46 milioni di EUR provenienti dalla programmazione della concentrazione tematica nell'ambito della politica di coesione;
    • le norme e le procedure in materia di accesso ai finanziamenti dell'UE dovrebbero essere semplificate e dovremmo eseguire il bilancio in modo innovativo al fine di evitare la burocrazia;
    • andrebbero create sinergie tra i fondi destinati alla ricerca e all'innovazione, i fondi strutturali, il FEIS e gli altri strumenti finanziari.
    • Dovremmo stabilire un ordine di priorità per il nostro sostegno finanziario, mettendo al primo posto i progetti migliori, che offrono un vero valore aggiunto europeo e che non possono essere gestiti a livello nazionale o regionale.
  • Le norme in materia di fondi strutturali dell'UE dovrebbero permettere una maggiore cooperazione interregionale per quanto concerne l'innovazione.
  • I programmi e i diversi strumenti di finanziamento dovrebbero essere allineati al fine di evitare la cosiddetta "valle della morte".
  • I giganti della tecnologia devono contribuire a tale ondata di innovazione pagando una nuova imposta per l'accesso al mercato unico digitale dell'UE.
  • Il settore privato dovrebbe patrocinare i progetti con un impatto socialmente responsabile quali i campi digitali, l'apprendimento digitale permanente, l'alfabetizzazione digitale, l'integrazione digitale, ecc.
  • Le start-up e le PMI dovrebbero avere un accesso agevolato al capitale di rischio e ai prestiti.