Porre fine alla segretezza sui finanziamenti alle ONG

Il Gruppo PPE insiste sul fatto che non si sta facendo abbastanza per porre fine alla segretezza sui finanziamenti alle ONG. "Si tratta di uno scandalo di vecchia data che denunciamo da tempo. La Commissione europea non deve finanziare segretamente le ONG per fare pressioni sul Parlamento europeo o contro le sue proposte legislative", ha dichiarato Tomáš Zdechovský, portavoce del Gruppo PPE per il controllo dei bilanci, dopo il voto odierno sul discarico di bilancio della Commissione europea.

"Sebbene le ONG svolgano un ruolo vitale in ogni democrazia, devono comunque essere soggette a un controllo finanziario. La trasparenza non è una punizione, ma una questione di fiducia e un principio fondamentale", ha sottolineato Zdechovsky. Il gruppo del PPE sottolinea che la stessa Commissione europea ha ammesso di aver finanziato attività di lobbying improprie da parte delle ONG.

"Il voto di oggi, che riconosce le preoccupazioni della Corte dei Conti europea (CCE) sull'opacità dei finanziamenti alle ONG, è solo l'inizio di una lunga maratona. Il gruppo del PPE spingerà per un'azione ulteriore e più incisiva. Le ONG che ricevono denaro pubblico devono essere sottoposte a un controllo pubblico. Vogliamo esaminare sistematicamente i contratti tra la Commissione europea e le ONG", ha spiegato l'eurodeputato Niclas Herbst, negoziatore principale del Parlamento sul discarico della Commissione europea per il 2023.

"Al di là della questione delle ONG, è ovvio che è necessario attuare riforme per controllare meglio le spese della Commissione europea. Attualmente, il 5,6% della spesa è affetto da errori. Per la politica di coesione, questa percentuale è estremamente alta: 9,3%! Inoltre, l'implementazione del RRF è in difficoltà per l'assorbimento e, soprattutto, per la mancanza di trasparenza. Questa situazione non può continuare", ha concluso Herbst.