Documento di sintesi sulla Russia

27.09.2017

Documento di sintesi sulla Russia

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La Russia è un vicino importante. Riteniamo che una strategia realistica e responsabile per le relazioni tra l'UE e la Russia debba basarsi sui principi del diritto internazionale, su deterrenti credibili e sulla correttezza nei settori di interesse comune, nell'ottica di garantire la sicurezza nel vicinato dell'UE e la pace in Europa. Sottolineiamo l'importanza di investire maggiormente nella cooperazione con la società civile russa e nel suo sostegno, allo scopo di rafforzare i movimenti democratici nel paese e costruire presupposti duraturi per le relazioni tra l'UE e la Russia. Le sanzioni sono una reazione necessaria e responsabile a ogni plateale violazione di confini riconosciuti a livello internazionale e della sovranità degli Stati. Si sono dimostrate un valido strumento di deterrenza contro ulteriori aggressioni russe in Ucraina. Ribadiamo che l'UE dovrebbe essere pronta a valutare l'adozione di ulteriori sanzioni, ivi comprese sanzioni individuali mirate, a causa delle continue azioni russe.

Direttamente e indirettamente, attraverso il loro sviluppo interno e le loro politiche estere, la Russia e l'Unione europea si influenzano a vicenda e influenzano gli Stati membri dell'UE. Le sfide mondiali dei cambiamenti climatici, della sicurezza energetica, la non proliferazione delle armi di distruzione di massa e la lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata impongono una stretta cooperazione tra le due parti. Per tale motivo l'UE e la Russia hanno un forte interesse a intrattenere buone relazioni. Per ristabilire buone relazioni basate sulla fiducia reciproca occorre che ci sia da parte della Russia la volontà di ricostruire la fiducia e la cooperazione pacifica.

La coerenza delle politiche interne ed esterne dell'UE è essenziale per dare maggiore coerenza, efficacia e credibilità alla politica estera e di sicurezza dell'UE, anche nei confronti della Russia. Gli Stati membri e l'Unione europea dovrebbero parlare con una sola voce e agire in sincronia. Chiediamo il consolidamento delle politiche comuni, in particolare nei settori del commercio, dei servizi e delle transazioni finanziarie, dell'immigrazione, dell'energia, della gestione delle frontiere esterne, delle informazioni e della cibersicurezza.

Sottolineiamo che, fatto salvo ogni dialogo selettivo con la Russia su questioni d'interesse per l'UE, una ripresa della cooperazione tra l'Unione e la Russia potrebbe essere ipotizzabile solo a patto che Mosca rispetti in toto l'integrità territoriale e la sovranità dell'Ucraina, compresa la Crimea, dia piena attuazione agli accordi di Minsk (i quali prevedono il pieno controllo dei confini da parte delle autorità ucraine, il ritiro incondizionato delle truppe e delle armi russe e l'interruzione immediata dell'assistenza ai gruppi ribelli) e cessi di destabilizzare le attività militari e di sicurezza ai confini dell'UE e dei paesi ad essa vicini. Il Gruppo PPE respinge le dottrine russe delle zone d'interesse speciale e dei diritti speciali per i compatrioti all'estero, che hanno portato ad azioni volte a destabilizzare deliberatamente i suoi vicini. Il divieto d'ingresso arbitrario contro una serie di politici e funzionari europei, compresi attuali ed ex deputati al Parlamento europeo, deve essere revocato immediatamente e incondizionatamente.

I funzionari russi le cui azioni o mancate azioni hanno permesso o causato crimini di guerra in Siria e in Ucraina dovranno essere sottoposti alla giustizia penale internazionale. Invitiamo la Russia a cooperare pienamente nell'ambito delle indagini sull'abbattimento del volo MH17, che potrebbe costituire un crimine di guerra.

Il Gruppo PPE sostiene i cinque principi guida per le relazioni UE-Russia decisi dal Consiglio "Affari esteri" il 14 marzo 2016:

  • attuazione dell'accordo di Minsk quale condizione chiave per qualsiasi cambiamento sostanziale nella posizione dell'UE rispetto alla Russia;
  • rafforzamento delle relazioni con i partner orientali dell'Unione e con gli altri paesi vicini, in particolare dell'Asia centrale;
  • rafforzamento della resilienza dell'UE (ad esempio negli ambiti della sicurezza energetica, delle minacce ibride o della comunicazione strategica);
  • possibilità di ricorrere a un dialogo selettivo con la Russia su questioni di interesse per l'UE;
  • necessità di impegnarsi nel contatto interpersonale e sostenere la società civile russa.

Attuazione degli accordi di Minsk

Una soluzione sostenibile per la guerra in Ucraina è conseguibile solo con la piena attuazione degli accordi di Minsk e il rispetto incondizionato della sovranità e dell'integrità territoriale dell'Ucraina. Ribadiamo la nostra più ferma condanna nei confronti dell'annessione illegale della penisola di Crimea da parte della Russia e del continuo sostegno russo ai militanti dell'Ucraina orientale.

Osserviamo con rammarico che gli accordi di Minsk non sono stati attuati entro il termine iniziale. La Russia continua a fornire aiuti militari e finanziari ai militanti. L'uccisione di soldati e civili continua. Gli osservatori dell'OSCE incontrano continue difficoltà nell'accedere alle aree controllate dai militanti appoggiati dalla Russia. Chiediamo che gli osservatori dell'OSCE abbiano accesso illimitato alle aree controllate dai militanti sostenuti dalla Russia.

Le sanzioni applicate a seguito delle azioni russe volte a destabilizzare la situazione nell'Ucraina orientale potranno essere revocate solo a fronte della piena attuazione degli accordi di Minsk. Inoltre, le misure restrittive introdotte in risposta all'annessione illegale della Crimea e di Sebastopoli saranno sospese una volta che la penisola di Crimea sarà stata restituita all'Ucraina. La Russia deve rispettare l'integrità territoriale e la sovranità dell'Ucraina nell'ambito dei confini riconosciuti a livello internazionale. Per il momento, tuttavia, oltre a non vedere progressi nell'attuazione russa degli accordi di Minsk, si assiste anche a un grave deterioramento della situazione nelle zone non controllate dell'Ucraina orientale, dove le truppe russe e le forze separatiste guidate dai russi sono responsabili della maggior parte delle violazioni del cessate il fuoco.

Rafforzamento delle relazioni con i partner orientali dell'Unione e con gli altri paesi vicini

L'UE deve intensificare la cooperazione con i paesi del partenariato orientale al fine di rafforzarne le istituzioni democratiche, la resilienza e l'indipendenza, soprattutto alla luce dei tentativi della Russia di influenzare in maniera surrettizia i paesi di questo partenariato ostacolando molte iniziative di riforma democratica in tali paesi. Avvertiamo la necessità di creare un meccanismo per lo scambio di informazioni tra l'UE e i paesi del partenariato orientale nel campo della cibersicurezza. Invitiamo gli Stati membri a incrementare gli aiuti all'Ucraina, compresi adeguati sistemi di difesa, al fine di scongiurare un'escalation militare nell'Ucraina orientale. L'UE ha un forte interesse strategico, politico ed economico a rafforzare la relazioni bilaterali e multilaterali con tutti i paesi dell'Asia centrale. La politica di allargamento dell'UE dovrebbe compensare la crescente influenza della Russia nei Balcani occidentali e i suoi tentativi di indebolire l'integrazione euro-atlantica in questa zona.

Invitiamo gli Stati membri, nell'ambito della politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC), a rafforzare la cooperazione con i paesi del partenariato orientale che condividono i valori dell'Unione e che hanno la volontà e la capacità di contribuire alle missioni e alle operazioni della PSDC.

Rafforzamento della resilienza dell'UE

Le minacce ibride messe sistematicamente in campo dalla Russia richiedono deterrenti forti e la resilienza dell'UE.

La strategia d'informazione del Cremlino rientra nella politica russa volta a indebolire la coerenza dell'UE e l'UE nel suo complesso nonché a minare le politiche dell'Unione.

Deploriamo i tentativi compiuti dalla Russia per mettere a repentaglio i processi democratici nelle società europee, anche attraverso il ricorso sistematico e strategico alla disinformazione e alla propaganda, nonché attraverso il sostegno e l'aiuto finanziario a partiti estremisti e radicali, sia all'interno che all'esterno dell'UE. Se le imprese delle TIC vogliono continuare a operare nell'UE, devono collaborare più efficacemente nella lotta contro i troll e i bot russi sui social media. Per fermare ulteriori interferenze russe nelle campagne elettorali nazionali in Europa, il Gruppo PPE chiede una regolamentazione più severa del finanziamento ai partiti (segnatamente attraverso il divieto dei finanziamenti diretti o indiretti da fonti estere e una maggiore trasparenza) in tutti gli Stati membri. Chiediamo una valutazione approfondita del finanziamento indiretto russo a partiti e fondazioni europei. Il Gruppo PPE chiede agli Stati membri di accordare priorità alle indagini sulle ingerenze russe nelle campagne elettorali portate avanti attraverso la pirateria informatica, la disinformazione o attacchi informatici. Chiediamo sanzioni più pesanti contro gli atti di pirateria mirati e le pubblicazioni falsificate di dati sensibili nel corso delle campagne elettorali.

Accogliamo con favore iniziative dell'Unione quali la creazione della task force East StratCom del Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE). Osserviamo con rammarico che finora la task force conta solo 10 membri e che gli addetti sono in larga misura finanziati dagli Stati membri come esperti nazionali distaccati. Chiediamo che la task force East StratCom del SEAE sia trasformata senza ulteriori indugi in una struttura permanente dell'UE, con finanziamenti adeguati e sostenibili e un organico nettamente più ampio. Il Gruppo PPE chiede con forza che sia elaborata una strategia efficace, adeguatamente mirata e specifica per la comunicazione e la promozione delle politiche e dei valori dell'UE, in particolare nel vicinato orientale. Tale strategia dovrebbe trasmettere un segnale positivo alle società destinatarie, presentare i vantaggi reali di politiche concrete, come la liberalizzazione dei visti, e sensibilizzare il pubblico in merito alle attività di disinformazione portate avanti da attori esterni. Incoraggiamo una forte cooperazione con il Fondo europeo per la democrazia all'interno dell'area.

Vi è un forte bisogno di un giornalismo professionale, indipendente, etico e basato sui fatti, in particolare nei mezzi d'informazione di lingua russa, per contrastare le menzogne e la disinformazione, e occorre evidenziare l'urgenza di formare e istruire i giornalisti in questo ambito. Sottolineiamo l'importanza della sensibilizzazione, dell'istruzione e dei media online, sia per i cittadini dell'UE che per quelli delle regioni del partenariato orientale e dei Balcani occidentali, per consentire un'analisi critica dei contenuti dei media e il riconoscimento di ciò che è propaganda. L'UE deve sostenere progetti volti alla promozione e allo sviluppo di elevati standard giornalistici, della libertà dei media e di un'informazione imparziale e affidabile in Russia.

La politica energetica rappresenta un elemento importante della politica esterna dell'UE. Sosteniamo pienamente la rapida creazione di un'Unione europea integrata dell'energia, nella fattispecie l'interconnessione delle reti energetiche nazionali, al fine di ridurre considerevolmente la dipendenza di singoli Stati membri da fornitori energetici esterni, in particolare la Russia. Esortiamo gli Stati membri a tenere conto degli interessi strategici europei e a seguire i principi della solidarietà prima di impegnarsi in accordi energetici esclusivi con la Russia. I partner orientali dovrebbero essere integrati nella futura Unione europea dell'energia.

Riteniamo che il progetto Nord Stream 2 non sia in linea con la politica energetica dell'Unione, che rafforzi la dipendenza dell'UE dalle forniture di gas russo e minacci il mercato interno del gas dell'UE. Questo progetto inoltre non è compatibile né con i principi di base della politica di vicinato orientale, né con la politica estera e di sicurezza dell'UE. Invitiamo pertanto le istituzioni dell'UE a valutare attentamente la compatibilità del progetto Nord Stream 2 con il diritto dell'UE e, se necessario, a congelarlo, per garantire che tutte le normative pertinenti dell'UE siano pienamente rispettate, e a concludere un accordo legittimo con la Russia sulle infrastrutture energetiche a livello dell'UE. Chiediamo alle istituzioni dell'Unione di garantire che le condotte offshore e onshore che arrivano nell'UE non pregiudichino in alcun modo la strategia energetica dell'Unione e siano gestite in piena conformità della legislazione dell'UE, in particolare il terzo pacchetto per l'energia, le norme in materia di sicurezza dell'approvvigionamento di gas e quelle relative alla concorrenza e all'ambiente.

La Russia sfrutta la mancanza di un quadro giuridico internazionale in settori quali la sicurezza informatica e la mancanza di responsabilità nella regolamentazione dei media, e volge a suo favore qualsiasi ambiguità in tali ambiti. Condanniamo la guerra ibrida condotta nei confronti dell'Ucraina e le volontarie interferenze nei processi elettorali e democratici. L'Europa deve potenziare sensibilmente le sue capacità individuali e collettive in materia di cibersicurezza e ciberdifesa, realizzare valutazioni dei rischi, monitorare le minacce informatiche e mettere a punto strategie per contrastare la guerra cibernetica e la guerra dell'informazione. Per migliorare le soluzioni in materia di cibersicurezza, dobbiamo sviluppare un settore della cibersicurezza europeo maggiormente impegnato nella ricerca.

Dialogo selettivo con la Russia su questioni di interesse per l'UE

Riteniamo che sia importante trovare il modo di smorzare le tensioni attuali e di intraprendere un dialogo costruttivo con la Russia per individuare misure finalizzate a ridurre il rischio di pericolosi malintesi ed errori di calcolo. Una maggiore trasparenza reciproca nelle attività militari e delle guardie di frontiera è importante per evitare incidenti in ambito aereo, marittimo e terrestre con la Russia.

Sosteniamo il dialogo nei settori di interesse comune, come l'antiterrorismo, la non proliferazione, il controllo delle armi e gli scambi commerciali, con l'obiettivo di vedere rispettati da parte della Russia i trattati e gli accordi internazionali.

Nel campo dell'economia e del commercio, l'UE e la Russia possono trarre ampi benefici da un miglioramento delle relazioni. Tuttavia, finché la Federazione russa non dissiperà completamente le gravi preoccupazioni dell'Unione europea indicate nel presente documento, anche per quanto riguarda la piena attuazione degli accordi di Minsk, l'UE non cercherà né concluderà con essa alcun accordo approfondito in materia commerciale ed economica. Inoltre, qualsiasi discussione o attività relativa ad accordi formali tra l'Unione europea, i suoi Stati membri e la Federazione russa, od organismi o intese commerciali di cui la Russia è parte, deve essere preceduta dal pieno adempimento da parte della Federazione russa degli obblighi previsti dal protocollo di adesione all'OMC e di altri obblighi dell'OMC [1]. Il settore agricolo europeo, colpito dall'embargo russo che ha fatto seguito all'introduzione delle sanzioni UE, necessita di una protezione economica adeguata.

Un mutamento radicale della politica aggressiva della Russia nei confronti dell'UE e dei suoi Stati membri consentirebbe di compiere passi avanti nell'attuazione di importanti progetti e proposte per una cooperazione più intensa. L'UE e i suoi Stati membri devono sostenere e motivare sviluppi positivi in Russia.

In Siria, sarà impossibile sconfiggere il terrorismo senza una soluzione politica. Deploriamo il fatto che le azioni militari russe in Siria abbiano provocato ancora più vittime tra i civili. La Russia deve fare quanto in suo potere per esercitare la propria influenza sul regime di Assad al fine di fermare questa tragedia e contribuire in maniera efficace alla riduzione della violenza. Se la Russia è disposta a utilizzare la propria influenza in maniera positiva e cessa le ostilità, troverà una controparte pronta a lavorare con lei per risolvere il conflitto in Siria, per cercare una soluzione politica.

L'UE è sempre stata aperta e disposta a impegnarsi in un dialogo costruttivo nel contesto del diritto e della governance internazionali.

Impegnarsi nel contatto interpersonale e sostenere la società civile russa

Accogliamo con favore la volontà di garantire un maggiore sostegno alla società civile russa e di impegnarsi nel contatto interpersonale, in particolare con i giovani in Russia e nell'UE. Sottolineiamo la necessità di incoraggiare le persone a impegnarsi nello sviluppo di una società civile autentica e indipendente, nonostante il deterioramento della situazione dei diritti umani, compresi i diritti alla libertà di espressione, di associazione e di riunione e i diritti delle persone LGBTI, come in Cecenia in cui la loro comunità è stata vittima di epurazioni.

L'UE è incoraggiata ad aprire un dialogo con i funzionari russi a livello locale, regionale e nazionale, attraverso tutte le piattaforme e le organizzazioni della società civile propense a sviluppare una visione delle relazioni politiche e diplomatiche con l'UE basata sul partenariato e la cooperazione.

Suggeriamo di concedere ulteriori finanziamenti ai programmi che promuovono gli attori non statali, come il Fondo europeo per la democrazia e lo strumento europeo per la democrazia e i diritti umani, per poter affrontare la questione dei diritti umani in Russia. Lo Stato di diritto e i principi democratici devono essere rafforzati.

Segnaliamo l'importante ruolo dell'UE nel sostenere i processi democratici, i diritti umani e i loro difensori, e la società civile nelle zone di conflitto o post-conflitto in cui è impegnata la Federazione russa.

Riteniamo che iniziative quadro come Orizzonte 2020 ed Erasmus+ dovrebbero essere potenziate.

Continueremo a valutare gli sviluppi delle relazioni con la Russia e cercheremo di proporre e adattare misure e orientamenti idonei per la gestione dei rapporti con la Russia, a livello interparlamentare e nelle interazioni quotidiane.

[1] Ulteriore requisito di un accordo che dovesse comprendere Stati diversi dall'UE, dai suoi Stati membri e dalla Federazione russa è l'appartenenza di tali Stati all'OMC e il loro pieno adempimento degli obblighi previsti dall'OMC.