UN PATENTINO EUROPEO PER I MAESTRI DI SCI: INCONTRO CON IL PRESIDENTE DELL’EUROPARLAMENTO TAJANI. Cirio (FI-PPE): «Bisogna tutelare la professionalità e garantire la sicurezza»

28.03.2018 13:45

UN PATENTINO EUROPEO PER I MAESTRI DI SCI: INCONTRO CON IL PRESIDENTE DELL’EUROPARLAMENTO TAJANI. Cirio (FI-PPE): «Bisogna tutelare la professionalità e garantire la sicurezza»

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Istituire la figura del “maestro di sci europeo” e un patentino di abilitazione con regole uguali per tutti coloro esercitino la professione all’interno dei Paesi Ue: è la richiesta fatta dalla categoria al presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani.

All’incontro a Bruxelles, organizzato dall’eurodeputato Alberto Cirio, hanno preso parte il presidente e il vice presidente del Collegio nazionale dei maestri di Sci, Luciano Magnani e Beppe Cuc.

«Quella del maestro di sci è una professione importante per il sistemo turistico e montano del nostro Paese - sottolinea Alberto Cirio -. Va valorizzata, ma anche tutelata dal rischio di una concorrenza sleale. È il caso, ad esempio, degli istruttori stranieri che accompagnano le comitive in arrivo dall’Est Europa e danno lezione sulle nostre piste, senza avere però gli standard di professionalità richiesti ai maestri di sci italiani. Un danno lavorativo per i nostri istruttori, ma anche un rischio per la sicurezza dei tanti sciatori che scelgono le vette dell’Italia».

«I 15 mila maestri di sci italiani - sottolinea Luciano Magnani, presidente del Collegio Nazionale - sono ben consapevoli della necessità di istituire una figura professionale europea e questo incontro con il presidente del Parlamento Ue Tajani ci auguriamo porti i frutti che da tanto tempo auspichiamo».

«Dal 2012 è attivo un progetto pilota a cui in modo sperimentale hanno già aderito 11 Paesi Ue, condividendo regole comuni per questa figura professionale - sottolinea Beppe Cuc, vice presidente del Collegio Nazionale dei Maestri di Sci e presidente del Collegio della Valle d’Aosta - Dopo anni di intenso lavoro ci auguriamo che il progetto possa diventare permanente e valido in tutta Europa. Servono regole chiare per garantire il futuro di questa professione». 

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