Pubblicazione di informazioni non finanziarie delle imprese, Baldassarre: per una crescita intelligente e sostenibile in Europa

20.03.2014 10:15

Pubblicazione di informazioni non finanziarie delle imprese, Baldassarre: per una crescita intelligente e sostenibile in Europa

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La Commissione giuridica del Parlamento europeo ha approvato all'unanimità il testo di compromesso sulla Direttiva sulla pubblicazione di informazioni non finanziarie delle imprese approvata dal Coreper il 26 febbraio. Le nuove regole verranno votate dal Parlamento in sessione plenaria ad aprile.

La nuova direttiva prevede che gli enti di interesse pubblico con più di 500 dipendenti, facciano una dichiarazione non finanziaria contenente le informazioni relative all'impatto dell'impresa sull'ambiente, sugli aspetti sociali, sul rispetto dei diritti umani e sulle questioni relative all'anti- corruzione e concussione. I nuovi obblighi di comunicazione riguarderanno quasi 6000 imprese europee, soprattutto le imprese quotate, gli istituti di credito e le compagnie assicurative.

Secondo Raffaele Baldassarre, relatore della direttiva per il Parlamento europeo "questo testo è un buon compromesso tra la necessità di maggiore trasparenza e l'importanza di limitare l'onere burocratico per le imprese". "Le imprese saranno infatti autorizzate a presentare le informazioni in una relazione separata scegliendo liberamente a quali standard fare riferimento", ha spiegato Baldassarre . "La domanda da parte degli investitori e della società civile per una maggiore trasparenza e responsabilità delle imprese è in crescita ", ha aggiunto Baldassarre. "Le nuove regole permetteranno a quegli imprenditori lungimiranti a rispondere a questa domanda utilizzando appieno l'enorme potenziale della responsabilità sociale di impresa al fine di aumentare la loro competitività, contribuendo alla crescita intelligente e sostenibile in Europa".

Le nuove norme richiederanno anche alle aziende di fornire una descrizione della loro politica della diversità in relazione ai loro organi amministrativi, di direzione e di vigilanza in materia di aspetti quali l'età, il genere, la formazione  e il background professionale. Di conseguenza, le imprese dovranno illustrare gli obiettivi della politica della diversità, come è questi sono stati attuati ed i risultati ottenuti nel periodo di riferimento. Se invece tali politiche non fossero state attuate dall'impresa, la dichiarazione dovrà contenere i motivi di questa mancata attuazione.

I deputati della Commissione giuridica hanno anche modificato la proposta originaria chiedendo alla Commissione europea di esaminare entro il 2018 la possibilità di introdurre un obbligo che richiederebbe alle grandi imprese di predisporre ogni anno una relazione, paese per paese, contenente informazioni sui profitti realizzati, le tasse pagate e i contributi pubblici ricevuti.

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