In un anno, il PPE ha trasformato la visione programmatica in realtà

09.07.2025

In un anno, il PPE ha trasformato la visione programmatica in realtà

Avviso importante

Le opinioni espresse qui sono quelle della delegazione nazionale, che non riflettono sempre quelle del Gruppo nel suo insieme

Businesswoman standing at top of ladder, holding European Union flag

In un'epoca segnata dai tentativi di ricostruire imperi obsoleti, in cui la forza sembra prevalere sulla diplomazia, la questione del ruolo che l'Europa deve svolgere è dibattuta da tutti. Affrontare questa questione non è chiaramente un compito facile e oggi, forse più che mai, richiede che i rappresentanti eletti e i leader presentino non solo una visione concreta, ma anche piani d'azione concreti.

Un anno fa, gli europei ci hanno dato un mandato chiaro, inviando 188 membri del Gruppo PPE al Parlamento europeo. Da allora, non abbiamo mai smesso di lavorare, lanciando nuove iniziative che migliorano la vita quotidiana delle persone e rendono l'UE più capace di affrontare le sfide più importanti.

Il primo e fondamentale punto: la Difesa. In questo ambito abbiamo compiuto passi da gigante. Per la prima volta, sotto il nostro impulso, la Commissione ha nominato un Commissario per la Difesa e ha presentato il programma ReArm Europe da 800 miliardi di euro, volto a potenziare le nostre capacità e a sostenere l'Ucraina. Inoltre, ci siamo adoperati per rafforzare la cooperazione e il coordinamento tra gli eserciti nazionali e ridurre la frammentazione del mercato, che ci indebolisce. Con il programma EDIP, ad esempio, stiamo finalmente proponendo la possibilità di rafforzare la preferenza europea negli appalti militari. Si tratta di un importante passo avanti e dobbiamo spingerci ancora oltre, offrendo flessibilità e prevedibilità di bilancio alle nostre imprese, stimolando gli investimenti privati in questo settore e creando un mercato unico per la difesa. Inoltre, guardando avanti con una visione a lungo termine, è tempo di aprire le porte ad altri progetti ambiziosi, come uno scudo di difesa missilistico congiunto e interoperabile, programmi congiunti di satelliti e droni o la creazione di una “cyber-brigata” per combattere la criminalità online.

Il rafforzamento della sicurezza dell'Europa dipende anche dal pieno controllo delle nostre frontiere esterne e dalla gestione della migrazione. Dal 2015, anno di una crisi migratoria senza precedenti, la Commissione guidata dal PPE ha costantemente proposto soluzioni concrete per affrontare l'urgenza e le conseguenze di questa sfida. L'adozione definitiva del Patto di asilo e migrazione, avvenuta lo scorso anno, rappresenta la pietra angolare di questo impegno a lungo termine. Ora, con la nuova politica di rimpatrio, andiamo ancora oltre: procedure più rapide e armonizzate, riconoscimento reciproco delle decisioni di rimpatrio e obblighi più chiari con conseguenze più severe. Il Gruppo PPE accoglie con favore questa proposta ed è pronto ad avviare negoziati impegnativi con gli altri gruppi politici del Parlamento europeo per finalizzare un testo che sia al tempo stesso rigoroso ed efficace. Altre proposte sono in fase di elaborazione, tra cui il Regolamento sui Paesi di Origine Sicuri e la revisione del concetto di Paese Terzo Sicuro. La sovranità migratoria richiede una solida solidarietà tra gli Stati europei, e ci stiamo impegnando ogni giorno. Le nostre azioni stanno dando i loro frutti: gli attraversamenti irregolari delle frontiere verso l'Unione europea sono diminuiti del 20% nei primi cinque mesi del 2025.

Il terzo punto, forse il più avanzato, è la semplificazione normativa. La burocrazia costa all'Europa 150 miliardi di euro all'anno: un onere eccessivo, sulle spalle soprattutto di milioni di imprese, soprattutto PMI. Il Gruppo PPE combatte questa battaglia da anni e finalmente ne vediamo i risultati. La Commissione ha introdotto un'importante iniziativa di semplificazione normativa (Omnibus), che mira a risparmiare 6 miliardi di euro di costi diretti. Simbolo di questa dannosa inflazione legislativa, la direttiva sulla rendicontazione societaria di sostenibilità e la direttiva sulla due diligence aziendale sono state sospese. Non abbandoniamo i nostri valori in materia di sostenibilità; li facciamo funzionare. L'obiettivo è semplificare, non indebolire, l'agenda europea per la sostenibilità. In questo modo, abbiamo anche ottenuto la sospensione della Direttiva sui Green Claims, un mostro burocratico che, così com'era, avrebbe solo scoraggiato le aziende dall'impegnarsi in iniziative di sostenibilità. Su questo tema, come su molti altri, la sinistra non ha fatto nulla per aiutarci.

Strettamente legata alla semplificazione, la creazione di un quadro a sostegno della competitività è stata una delle nostre massime priorità nelle prime fasi di questo mandato. Per guidare questo compito a lungo termine, il Clean Industrial Deal è il nostro strumento principale. Lungi dall'essere una semplice evoluzione semantica del Green Deal, questo nuovo programma getta le basi per una vera e propria rivoluzione copernicana nell'UE, ponendo per la prima volta la competitività industriale al centro delle nostre politiche. Questo necessario piano aziendale di trasformazione per le industrie ad alta intensità energetica e per il settore delle tecnologie pulite garantisce un migliore accesso al capitale e all'energia a prezzi accessibili, garantisce materie prime essenziali e accelera le procedure di autorizzazione. Ci siamo inoltre adoperati per sostenere l'industria automobilistica garantendo maggiore flessibilità nel raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni per il 2025-2027, evitando sanzioni pecuniarie salate e mantenendo al contempo l'ambizione climatica, e assicurando una revisione del divieto sui motori a combustione, ora prevista per il 2025. Inoltre, i controlli sulla competitività e sulle PMI saranno ora sistematicamente inclusi nelle valutazioni d'impatto della Commissione per tutte le proposte legislative pertinenti. Gli imprenditori continuano a ripeterci durante le nostre riunioni: "Tenete conto della nostra posizione prima di proporre nuove leggi". Li abbiamo ascoltati.

Partito dei lavoratori, il Gruppo PPE è anche il partito degli agricoltori e dei pescatori. Garantire buone condizioni di vita e di lavoro a coloro che ci nutrono e garantiscono la nostra sicurezza alimentare è un obiettivo chiaro. Sotto la nostra guida, la Commissione ha finalmente annunciato misure concrete nella sua visione per l'agricoltura e l'alimentazione, tra cui una strategia di ricambio generazionale e un migliore allineamento tra gli standard di produzione dell'UE e quelli applicati alle importazioni. Grazie alla semplificazione della PAC, le piccole aziende agricole riceveranno un trattamento speciale, le ispezioni in loco saranno ridotte e le norme sui prati permanenti saranno più flessibili. Ridurre le formalità burocratiche che attendono un agricoltore ogni sera dopo una lunga giornata di lavoro è un passo avanti, da tempo richiesto dagli operatori del settore e dal Gruppo PPE. Stiamo mantenendo i nostri impegni. Anche nel settore della pesca e dell'acquacoltura vengono introdotte nuove misure, in particolare per contribuire a finanziare la modernizzazione delle flotte pescherecce, in particolare della pesca artigianale. Questi sforzi sono al centro del Patto per gli Oceani, alla cui elaborazione abbiamo contribuito in modo determinante.

Questo mandato legislativo rappresenta una svolta. Entro la fine del 2027, oltre 200 milioni di europei avranno votato e molte elezioni nazionali saranno cruciali. Il futuro dell'UE è davvero in bilico e la vera battaglia non sarà tra sinistra e destra, ma tra noi e gli estremismi. L'Unione ha bisogno di decisioni. Abbiamo bisogno di azione. Abbiamo bisogno di una leadership che stimoli il progresso.

Un anno fa, il Gruppo PPE ha fatto una promessa: costruire un'Europa sicura per i suoi cittadini; che difenda i suoi confini e sé stessa; che promuova la competitività e riduca la burocrazia; e che sia al fianco di agricoltori e pescatori per garantire cibo sano e a prezzi accessibili. Gli europei hanno sostenuto a larga maggioranza quel programma, conferendoci un mandato chiaro. In un solo anno, il Gruppo PPE ha trasformato gradualmente quella visione programmatica in realtà europea.

Nota agli editori

Il Gruppo PPE è il più grande gruppo politico al Parlamento Europeo con 188 deputati provenienti da tutti gli Stati membri

Altri contenuti collegati