Match fixing, Iacolino (Fi-Ppe): “Servono sanzioni più severe e maggiore cooperazione”

17.12.2013 10:00

Match fixing, Iacolino (Fi-Ppe): “Servono sanzioni più severe e maggiore cooperazione”

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“Il nuovo filone d’inchiesta sul calcio scommesse portato avanti dalla Procura di Cremona, che ipotizza il reato di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva, dimostra che la dimensione transnazionale di questo fenomeno va combattuta con la cooperazione di una pluralità di soggetti: non solo delle autorità pubbliche e delle forze di polizia, ma anche di federazioni, club, bookmakers, enti di regolamentazione del gioco d'azzardo e soprattutto atleti”. È quanto afferma l’eurodeputato Salvatore Iacolino (Fi-Ppe), promotore del progetto pilota sulla prevenzione del match fixing, adottato lo scorso ottobre dal Parlamento europeo nel quadro del budget 2014.

“Entro in primi mesi del prossimo anno – aggiunge Iacolino – verrà emanato il bando di gara per utilizzare integralmente le risorse individuate dal Parlamento europeo. Dopodiché, con la presentazione dei progetti e l’attribuzione dei fondi, scatterà il nuovo corso nella lotta alle ‘partite truccate’ e alle scommesse illegali”.

Solo negli ultimi mesi del 2013 (agosto-dicembre), secondo un’indagine condotta da Federbet, sono state rilevate 57 partite truccate e più di 150 gare sospette nei vari campionati sportivi del mondo. “Nello sport – prosegue l’eurodeputato di Forza Italia – la competizione fra i contendenti deve rimanere sana e leale. Per questo motivo servono sanzioni esemplari, come la radiazione, per gli atleti o i dirigenti che infrangono la legge, e pene più severe per i club”.

“Il reato di frode sportiva – conclude Iacolino – va inasprito in Italia per consentire l'utilizzo di strumenti investigativi che al momento sono generalmente preclusi quando il reato non si presenta, come invece nel caso odierno, nella fattispecie ancora più grave dell'associazione a delinquere”.

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